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INTERVENTI TERAPEUTICI: MODELLO SISTEMICO-RELAZIONALECenciarelli I., Mona A., 1999
L'approccio sistemico-relazionale è volto ad ottenere una comunicazione chiara e consapevole tra tutti i componenti della famiglia, paziente compreso. E' sul nucleo familiare quindi che è incentrato l'intervento che si propone un cambiamento strutturale del sistema. Contemporaneamente si effettua sulla coppia genitoriale un intervento volto alla risoluzione dei conflitti, mentre si lavora sul bambino per il miglioramento della relazione con la madre. In questo contesto l'holding assume una funzione importante, in quanto attraverso il contatto fisico diretto ed esclusivo consente il consolidamento del rapporto sul piano comunicativo, senza interferenze da parte del padre, così da interrompere il rapporto circolare triadico. Momento centrale della terapia è la ridefinizione da parte del terapeuta del paziente designato come "attore del gioco familiare", con la sua intenzionalità. Spesso a ciò seguono resistenze da parte dei genitori, che potevano costruire i loro giochi relazionali basandosi sulla definizione di "bambino malato e passivo" (Selvini Palazzoli, Cirillo, Selvini, Sorrentino, 1988: 39-45). Da questo punto in poi le sedute proseguono con la presenza dei soli genitori, che sono impegnati a comprendere la relazione tra il disturbo del bambino e lo "stallo" del loro rapporto di coppia (Selvini Palazzoli, 1988 cit. in Arduino, 1998 cfr. sito API). "E' a questo punto della terapia con la coppia che, secondo la Sorrentino, diviene opportuno offrire al bambino interventi riabilitativi individualizzati, sia sul versante dell'apprendimento, sia su quello delle competenze sociali. L'armonizzazione di questi interventi riabilitativi rivolti al bambino, con la terapia della coppia genitoriale, è un presupposto indispensabile per giungere ad un miglioramento della sintomatologia e, in alcuni casi, alla guarigione" (Arduino, 1998 cfr. sito API). Altri Autori (Cancrini et al., 1989, Cancrini, 1995, Quinzi, Dentale, 1992 cit. in Arduino, 1998 cfr. sito API) hanno proposto modelli di terapie familiari alternativi, basati su tecniche impiegate nella terapia familiare strutturale (Minuchin, 1981 cit. in Arduino, 1998 cfr. sito API) e in quella strategica (Haley, 1963 cit. in Arduino, 1998 cfr. sito API).
BibliografiaAutismo e Psicosi Infantili dell'USL 16 Mondovì-Ceva
(API). Selvini Palazzoli M., Cirillo S., Selvini M., Sorrentino A.
M. (1988)
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