biblioteca multimediale autismo | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
INTERVENTI TERAPEUTICI: MODELLO ORGANICISTACenciarelli I., Mona A., 1999
sommario- inerventi farmacologici
Data l'attuale impossibilità di un'efficace prevenzione primaria dell'autismo in quanto cause e processi eziologici restano sconosciuti, i molteplici trattamenti esistenti si rivolgono tutti a livello di prevenzione secondaria e terziaria, col fine di evitare ulteriori aggravamenti o per migliorare la qualità della vita, anche se nessuno di essi, a causa della difficoltà nell'individuazione di un substrato organico comune ad ogni caso di autismo, raggiunge risultati globali (Regione Lombardia, deliberazione n. V/64960 del 07/02/95).
Interventi farmacologici
|
DISTURBI DELL'UMORE |
|||
---|---|---|---|
nome |
classe |
effetti positivi |
effetti collaterali |
Carbamazepina |
neurolettico, depressore della conduzione neuronale |
efficace in caso di oscillazioni dell'umore con fasi ipomaniacali |
epatici, ematologici (rischio di anemia aplastica, piastrinopania, agranulocitosi) |
Valproato |
neurolettico, depressore della conduzione neuronale |
a bassi dosaggi efficace nel controllo del tono dell'umore |
potenzailemtne epato tossico |
Fluoxetina |
inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina |
con dosi da 5 a 10 mg. giornalieri effetti positivi sui sintomi depressivo-simili |
agitazione, insonnia, anoressia, dimagrimento |
Paroxetina |
inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina |
con dosi da 10 a 20 mg. giornalieri effetti positivi sui sintomi depressivo-simili |
agitazione, insonnia, anoressia, dimagrimento |
Clomipramina |
antidepressivo triciclico |
qualche risultato su alcuni comportamenti depressivi |
effetti cardiologici e abbassamento della soglia convulsivante |
Carbonato di Litio |
sale, depressore della conduzione neuronale |
facilita la trasmissione serotoninergica a livello dell'ippocampo e stabilizza i recettori dopaminergici pre e post sinaptici |
leucocitosi con linfopenia, diminuzione della tiroxina, alterazioni dell'EEG, disturbi gastroenterici |
STEREOTIPIE ED IRRITABILITA' |
|||
nome |
classe |
effetti positivi |
effetti collaterali |
Aloperidolo e Timozide |
neurolettici inibitori dei recettori dopaminergici D2 |
migliorano l'attenzione del soggetto, talvolta efficaci su tic |
insonnia, effetti extrapiramidali |
Tioridazina e Promazina |
neurolettici |
sedativi |
l'uso prolungato può provocare rallentamento cognitivo, diminuzione dell'attenzione, sedazione, aumento di peso |
Naltrexone |
antagonista degli oppioidi endogeni |
durante sperimentazioni su bambini autoaggressivi non ha dimostrato altri benefici se non una riduzione dell'iperattività |
|
Clonidina |
agonista dei recettori a2 adrenergici, depressore del tono catecolaminergico |
utile nelle crisi di rabbia |
affetti collaterali scarsi, ma l'FDA non ne ammette l'uso a causa della scarsa sperimentazione |
Propanolo |
b bloccante |
controllo delle crisi di rabbia a dosaggi elevati |
ipotensione, bradicardia, rischio di crisi dispnoiche nei soggetti asmatici |
DISTURBI DELL'ATTENZIONE |
|||
nome |
classe |
effetti positivi |
effetti collaterali |
Fenfluramina |
riduttore del livello ematico di serotonina |
modesti e ambigui risultati sull'iperattività e sul disturbo dell'attenzione |
calo dall'appetito e del peso, disturbi gastroenterici e talvolta irritabilità e insonnia |
Pemolina |
aminoacido |
se assunta per brevi periodi ha effetti positivi su disturbi dell'attenzione e iperattività |
può peggiorare i tic eventualmente presenti |
ALTERAZIONI DEL SONNO |
|||
nome |
classe |
effetti positivi |
effetti collateral |
Melatonina |
aminoacido |
talvolta migliora il sonno, rasserena l'umore, diminuisce le stereotipie anche per periodi relativamente lunghi dopo la sospensione del farmaco |
non vi sono effetti collaterali rilevanti |
COADIUVANTI METABOLICI |
|||
nome |
classe |
effetti positivi |
effetti collaterali |
Vitamina B6 |
enzima |
migliora il metabolismo di diversi neurotrasmettitori (serotonina, dopamina e altri) |
|
Magnesio |
elemento chimico |
incerti effetti simili a quelli della vitamina B6 |
L'impiego del Naltrexone nel trattamento dell'autismo, si giustifica per la somiglianza notata da alcuni Autori (Shattock, 1997) del disturbo con ai comportamenti sotto gli effetti di oppioidi o eroina.
L'ipotesi è che le persone con autismo producano un eccesso di endorfine così che i comportamenti autostimolatori risulterebbero mezzi per l'incremento del rilascio di oppiacei endogeni. Il Naltrexone sarebbe utile alla diminuzione di frequenza di tali comportamenti.
Si rivelano utili nei casi di alcune disfunzioni metaboliche o allergie, sia accertate che ipotizzate, come nel caso dell'intolleranza al glutine (Gillberg e Coleman, 1992: 272-276).
Un intervento dietetico preciso è di fondamentale importanza, a condizione che sia attuato nelle primissime settimane di vita, nei casi di fenilchetonuria (PKU), in quanto è in grado di evitare il successivo manifestarsi di ritardo mentale e, talora, di autismo, che può essere associato alla sindrome (Gillberg e Coleman, 1992: 271).
Delacato (1974) ipotizzò che alla base dell'autismo vi fosse una lesione cerebrale a causa della quale la soglia di uno o più canali sensoriali potrebbe essere o eccessivamente alta (ipofunzionamento) o eccessivamente bassa (iperfunzionamento), oppure il canale percettivo stesso sarebbe costantemente attivo, non permettendo di discernere gli stimoli esterni con la produzione di una sorta di "rumore bianco".
L'idea su cui si fonda l'intervento, che non è solo rivolto a persone con autismo, ma anche a quelle con lesione o sospetto danno organico del SNC, è che sia possibile ottimizzare la funzionalità del cervello attraverso un'adeguata stimolazione che ne prevenga ulteriori danneggiamenti (Klonovsky, 1993).
L'intervento è incentrato sulla madre perché è lei, dopo un esame degli apparati sensoriali, a stimolare a lungo e sistematicamente durante la giornata, i canali nei quali si sono riscontrate anomalie e a far compiere passivamente al bambino quei movimenti che dovrebbe essere in grado di compiere da solo (Tinbergen e Tinbergen, 1984 ed. it. 1989: 244-247).
La mancanza di dati sperimentali a favore di questo metodo è in elemento che viene contestato da Jacobson et al. (1995).
Basandosi sull'idea che nell'autismo possa esservi un'anormale sensibilità ad alcune frequenze sonore, l'intervento è volto a ridurre l'intolleranza ad alcuni suoni, così da ottenere anche la riduzione di altri sintomi. Le due tecniche più utilizzate sono il metodo Tomatis e il metodo Berrard (Lovett, 1998 cfr. sito SFTAH).
E' fondata sull'ipotesi che alcuni comportamenti delle persone con autismo possano derivare da percezioni carenti o distorte in relazione a dl alcune disfunzioni osservate a carico del sistema visivo (Lovett, 1998 cfr. sito SFTAH; Gillberg, 1992; Berger, 1993).
La Visual Therapy si ripropone di ripercorrere gli stadi di sviluppo di tale sistema in modo da riaddestrare la vista, poiché non sarebbe possibile trattare i disturbi in quest'area semplicemente impiegando lenti ottiche.
I comportamenti problematici nelle aree della socializzazione e dell'apprendimento possono perciò essere spiegati come strategie dell'individuo per adattarsi ai disturbi: ad un miglioramento della percezione visiva può quindi corrispondere un miglioramento anche nelle aree dello sviluppo appena citate. (Berger, 1993; Lovett, 1998 cfr. sito SFTAH).
V Congress Autism-Europe (VCAE).
www.autism-uk.ed.ac.uk/conferences.html
Autismo e Psicosi Infantili dell'USL 16 Mondovì-Ceva
(API).
http://www.alihandicap.org/ALI/autismoAA1.html
Berger C.L. (1993)
Facilitated Communication: As Far As The Eye Can See!
Facilitated Communication Digest, 1 (3), 9-10.
Gillberg C. (1992)
The Diagnosis and Genetics of Childhood Autism.
Atti del XVIII Congresso Nazionale della Società Italiana
di Neuropediatria, 53-80, Roma, 8-10 Ottobre 1992.
Gillberg C., Coleman M. (1992)
The Biology of the Autistic Sindromes - 2nd edn.
London: MacKeith.
Happé F. (1994) Autism: an introduction to psychological
theory.
London: UCL Press.
Klonovsky M. (1993) In Luogo di un'Introduzione.
In Sellin B. (1993)
Ich will kein inimich mehr sein. Botschafen aus einem autistischen
Kerker.
Verlag Kiepenheuer & Witsch, Köln.
Trad. it. (1995) Prigioniero di Me Stesso.
Bollati Boringhieri, Torino, VII-LI.
Panerai A. (1997)
I Farmaci per l'Autismo.
Notiziario dell'Osservatorio Autismo della Regione Lombardia (3),
7.
Shattock P. (1997)
Trattamenti: Approcci non-ortodossi.
Notiziario dell'Osservatorio Autismo della Regione Lombardia. 2
Society For The Autistically Handicapped (SFTAH).
http://www.rmplc.co.uk/eduweb/sites/autism/index.html
Tinbergen N. e Tinbergen E.A. (1984)
Autismus bei Kindern. Autistic Children. New Hope for a Cure.
Verlag Paul Parey, Berlin und Hamburg.
Ed. it. (1989) Bambini Autistici. Nuove Speranze di Cura.
Adelphi.