COME AIUTARE UN BAMBINO CON DISTURBO DELLO SPETTRO AUTISTICO A
SVOLGERE I COMPITI A CASA?
Il Dr. Tony Attwood ritiene che l'opposizione che solitamente i
ragazzi con Disturbo dello Spettro Autistico esercitano allo svolgimento
dei compiti scolastici da svolgere a casa sia intimamente legata
alla loro sintomatologia.
Due sono gli aspetti che considera nella valutazione di questa
problematica: lo stress e affaticamento mentale cui come studenti
sono sottoposti nelle ore scolastiche e le particolarità
del profilo cognitivo.
Per quanto concerne lo stress ed affaticamento mentale sperimentati
nelle ore scolastiche, va rilevato che gli studenti con Disturbo
dello Spettro Autistico raramente godono di veri e propri momenti
di riposo e rilassamento. Infatti, oltre alle richieste di tipo
didattico a cui sono sottoposti insieme ai propri compagni, essi
devono fronteggiare le impegnative richieste di tipo sociale. La
difficoltosa comprensione da parte loro delle regole non scritte
delle interazioni sociali, costringe questi ragazzi a prestare attenzione
a tutto ciò che accade loro intorno per potersi orientare
nel confusivo e complesso sovrapporsi di ignoti segnali. Questa
condizione rimane costante anche nella (cosiddetta) ricreazione.
A questo proposito il Dr. Attwood riferisce che, secondo alcuni
ragazzi autistici o con Sindrome di Asperger con cui ha direttamente
parlato, il rifiuto di svolgere compiti a casa è connesso
all'esigenza di una separazione fra contesti: la scuola per lo studio,
la casa per il divertimento.
Alla luce delle peculiarità cognitive di questi ragazzi,
ed in particolare relativamente al disturbo della Funzione Esecutiva,
il Dr. Attwood ha approntato una serie di indicazioni di supporto
per lo svolgimento dei compiti a casa.
In altri articoli abbiamo già riportato notazioni relative
al profilo cognitivo delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico.
A questo proposito, rimandiamo ai riferimenti bibliografici in calce.
Creazione di un ambiente di apprendimento
E' opportuno che lo spazio in cui andranno svolti i compiti sia
privo di fonti di distrazione, in particolare alla luce delle difficoltà
che i Disturbi dello Spettro Autistico comportano sul piano attentivo.
Può inoltre essere di grande aiuto che di giorno in giorno
venga specificata su un cartellone la divisione dei compiti in base
ai tempi previsti per svolgerne ciascuno. Sarà indispensabile
a questo livello uno scambio con le figure professionali che seguono
il percorso didattico del bambino o della bambina. Eventualmente,
può essere impiegato un timer per segnalare quanto tempo
rimane al completamento dell'esercizio.
Preparazione dei compiti a casa da parte dell'insegnante
L'insegnante può contribuire notevolmente nell'agevolare
i ragazzi nello svolgimento dei compiti a casa. Può ottenere
ciò in vari modi: evidenziando gli aspetti su cui sarà
opportuno che lo studente si concentri; assicurarsi di esser stati
chiari nella spiegazione del compito assegnato; per compiti che
richiedono più giorni per essere portati a termine, è
determinante un controllo su come progredisce il lavoro.
Supervisione
Secondo Attwood, in ragione della difficoltà nella programmazione
delle attività, è opportuno che, nello svolgimento
dei compiti a casa, lo studente con Disturbo dello Spettro Autistico
sia supervisionato. Un momento sicuramente importante è quello
dell'iniziare a svolgere i compiti: il più delle volte è
indispensabile che allo studente venga ribadita l'importanza di
incominciare a dedicarsi ai compiti a casa.
La supervisione non si limita però solo a questa fase iniziale,
ma è necessario che una persona sia sempre disponibile ad
offrire assistenza nei momenti di difficoltà e/o confusione
circa la gestione del tempo o il superamento di una specifica difficoltà.
Inoltre, Attwood precisa come molto spesso le persone con Disturbo
dello Spettro Autistico abbiano difficoltà a intraprendere
strategie alternative per la risoluzione di un compito. Pertanto,
nello svolgimento dei compiti rischiano di impiegare una notevole
quantità di tempo ad affrontare in un determinato modo un
esercizio a discapito della sua rilevanza e della gestione globale
del tempo a disposizione. Per usare le parole di Attwood, è
come se le persone con questo disturbo non sapessero che può
esistere un 'piano B'.
A questo livello, la supervisione può essere preziosa nell'indirizzare
verso percorsi alternativi e meno dispersivi.
Gestione delle emozioni
Le difficoltà nella gestione delle emozioni sono caratteristiche
di questi disturbi. Pertanto, nello svolgimento dei compiti scolastici
è indispensabile che ci si prenda cura di contenere le cause
di queste difficoltà emotive.
In particolare, la confusione su ciò che si sta facendo
o si deve fare, il commettere errori e l'essere ripreso sono le
principali fonti di emozioni negative a loro volta disfunzionali
per il completamento dei compiti scolastici.
Profilo cognitivo
Notevole attenzione deve essere posta sulle particolarità
del profilo cognitivo dello studente.
Se vi è una preferenza per il ragionamento visivo sarà
opportuna una elaborazione grafica del materiale da apprendere,
mentre se lo studente predilige una conoscenza di tipo verbale si
potrà fare ricorso a materiale presentato in forma di testo/discorso.
Nel caso di difficoltà a scrivere manualmente, l'ausilio
di un computer dotato di un programma di videoscrittura può
rivelarsi una risorsa preziosa.
L'impiego di computer a scopo didattico viene nel complesso consigliato
anche per la presentazione del materiale didattico. Infatti, tramite
questo strumento, lo studente con Disturbo dello Spettro Autistico
può affrontare il materiale didattico senza dover necessariamente
affrontare le difficoltà di una relazione interpersonale
e del repertorio di complesse e poco chiare regole che la regolano.
Un discreto ottimismo accompagna anche l'utilizzo di software di
apprendimento specifici per questi disturbi.
Vista la difficoltà a gestire materiale di apprendimento
nuovo, è buona norma che i compiti assegnati a casa siano
finalizzati esclusivamente all'assimilazione di concetti e problemi
già affrontati in classe con l'ausilio dell'insegnante.
Molte volte i genitori non sono nelle condizioni o non hanno le
competenze necessarie a sostenere il proprio figlio nello svolgimento
dei compiti a casa. Altre volte è l'eccessivo coinvolgimento
emotivo dei genitori che non rende possibile l'obiettività
ed il distacco emotivi necessari alla supervisione nello svolgimento
dei compiti. In questi, ove finanziariamente possibile, è
consigliato il coinvolgimento di un tutor esterno.
Un consiglio controverso
A conclusione di questa serie di indicazioni, il Dr. Attwood riprende
l'interrogativo del titolo dell'articolo (non quello di questa recensione,
ma quello del titolo originale dell'articolo di cui quello presente
è un commento): i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico
dovrebbero essere esentati dallo svolgere i compiti a casa?
La sua opinione è che, nel caso in cui le tecniche suggerite
sopra non portino significativi vantaggi sul piano dei risultati
ottenuti e sul piano dello sforzo necessario per il loro conseguimento,
è consigliabile non costringere queste persone ad un improbo
ed estenuante, oltre che poco efficace svolgimento di compiti a
casa.
Nota sui software di apprendimento
E' possibile scaricare gratuitamente e senza alcun impegno un CD-rom
in inglese con diversi programmi di apprendimento per bambini con
disturbi nell'ambito della comunicazione a questo indirizzo:
http://www.learningfundamentals.com
Come associazione stiamo ideando un adattamento di un simile progetto
in italiano e rivolto nello specifico a persone con Sindrome di
Asperger ed a quelle con autismo, in particolare, ma non necessariamente,
ad alto funzionamento.
Cerchiamo collaboratori per questa attività di ricerca: contattatemi
a
arturo-mona@gli-argonauti.org
Altri riferimenti bibliografici
Attwood, T., (1998)
The Links Between Social Stories, Comic Strip Conversations and
the Cognitive Models of Autism and Asperger's Syndrome.
http://www.tonyattwood.com/paper5.html
Manjiviona, J., Prior, M., (1999)
Neuropsychological Profile of Children with Asperger syndrome and
Autism. Autism 3 (4), 327-356.
http://www.sagepub.co.uk/journals/details/issue/sample/a010
399.pdf
Mona, A., (1999)
Il profilo cognitivo delle persone autistiche.
http://www.gli-argonauti.org/bma/doc/ric/mon01.htm
Mona, A., (2001)
Social Stories ed il Profilo Cognitivo nella Sindrome di Asperger.
http://www.arturomona.it/html/social_stories_ed_il_profilo_
cognitivo_nella_sindrome_di_asperger.html
Mona, A., (2001)
Differenze nel Profilo Neuropsicologico fra Autismo e Sindrome di
Asperger.
http://www.arturomona.it/html/differenze_nel_profilo_neuro
psicologico_fra_autismo_e_sindrome_di_asperger.html
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