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EZIOLOGIA DELL'AUTISMO: MODELLO COMPORTAMENTALECenciarelli I., Mona A., 1999
Centro d'interesse di questo approccio è l'acquisizione di abilità, per l'autonomia, in quanto l'autismo viene considerato come una carenza o un eccesso di comportamenti, che è possibile modificare (Progetto sindrome autistica, 1995). Meazzini ricorda come il rapporto persona-ambiente sia basato su una circolarità reciproca che, in un contesto ecologico comportamentale, troverebbe forma nel concetto di Determinismo Circolare di tipo interazionistico, secondo la prospettiva di un individuo-sistema a sua volta costituito da diversi sottosistemi integrati (repertorio affettivo-motivazionale, cognitivo, e socio-interpersonale). Il comportamento di una persona con handicap è visto quindi come la risultante di molteplici cause come disturbi organici di origine genetica, ambiente, stato fisico attuale e il tipo di repertori in possesso dell'individuo derivati dalla sua teoria di apprendimento (Meazzini, Battagliese, 1995: 2-7). Focalizzando l'attenzione sulle determinanti ambientali dei comportamenti problematici nell'autismo, i sostenitori del modello comportamentale ipotizzano una carenza di rinforzi per i comportamenti adattivi del bambino ed un loro eccesso per quanto riguarda invece alcuni comportamenti autostimolatori e ripetitivi.
bibliografiaMeazzini P., Battagliese G. (1995) Psicologia dell'handicapp. Masson.
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