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breve storia del concetto di autismo
(cenciarelli i., mona a., 1999)


eziologia dell'autismo: modello cognitivo e teoria della mente
(cenciarelli i., mona a., 1999)


eziologia dell'autismo: modello comportametale
(cenciarelli i., mona a., 1999)


eziologia dell'autismo: modello organicista
(cenciarelli i., mona a., 1999)


eziologia dell'autismo: modello psicodinamico
(cenciarelli i., mona a., 1999)


eziologia dell'autismo: modello sistemico-relazionale
(cenciarelli i., mona a., 1999)


il concetto di autismo in bleuler, kanner, e asperger
(p. g., 1996)


l'autismo e le psicosi infantili: l'approccio psicodinamico e le problematiche relative al contesto familiare ed educativo
(soriente c., 1994)


la diagnosi secondo l'equipe di treviso
(angsa treviso, tratto da 'autismo triveneto', 1999)

 

 

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EZIOLOGIA DELL'AUTISMO: MODELLO COMPORTAMENTALE

Cenciarelli I., Mona A., 1999

 

Centro d'interesse di questo approccio è l'acquisizione di abilità, per l'autonomia, in quanto l'autismo viene considerato come una carenza o un eccesso di comportamenti, che è possibile modificare (Progetto sindrome autistica, 1995).

Meazzini ricorda come il rapporto persona-ambiente sia basato su una circolarità reciproca che, in un contesto ecologico comportamentale, troverebbe forma nel concetto di Determinismo Circolare di tipo interazionistico, secondo la prospettiva di un individuo-sistema a sua volta costituito da diversi sottosistemi integrati (repertorio affettivo-motivazionale, cognitivo, e socio-interpersonale).

Il comportamento di una persona con handicap è visto quindi come la risultante di molteplici cause come disturbi organici di origine genetica, ambiente, stato fisico attuale e il tipo di repertori in possesso dell'individuo derivati dalla sua teoria di apprendimento (Meazzini, Battagliese, 1995: 2-7).

Focalizzando l'attenzione sulle determinanti ambientali dei comportamenti problematici nell'autismo, i sostenitori del modello comportamentale ipotizzano una carenza di rinforzi per i comportamenti adattivi del bambino ed un loro eccesso per quanto riguarda invece alcuni comportamenti autostimolatori e ripetitivi.

 

bibliografia 

Meazzini P., Battagliese G. (1995) Psicologia dell'handicapp. Masson.

 

 

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